Telethon tocca vette altissime e conquista la cima del Mc Kinley. La bandiera della maratona benefica che ogni anno permette di raccogliere milioni di euro da destinare alla ricerca scientifica contro le malattie genetiche, è arrivata su una delle vette più alte del mondo, grazie alla spedizione composta dai lecchesi Eugenio Manni, Robi Chiappa, Massimiliano Gerosa, Giacomo Bianchi Bazzi e Fabio Valseschini.
«A volte le cose più belle capitano per caso. Però io sono convito che il caso non esista ? ha spiegato Gerolamo Fontana, presidente della sezione Uildm di Lecco e delegato Telethon -. Circa due mesi fa ho incontrato un carissimo amico, Eugenio Manni, che mi ha detto che avrebbe fatto parte di una spedizione sul Mc Kinley, la vecchia via aperta dal nostro mitico Riccardo Cassin e compagni nel 1961. Eugenio mi spiegava che le probabilità di riuscita di un'impresa del genere erano intorno al 15%. L'opportunità, comunque, era troppo ghiotta per lasciarsela scappare e quindi ho subito pensato e proposto: ?perché non portate in cima una bandiera Telethon??. Eugenio ha accettato subito. Come una decina di anni fa, quando per Telethon si è scalato il campanile del mio paese ed io ero fra i tanti che hanno fatto la scalata, è stata una bella esperienza».
Telethon porta bene, come sempre, quindi ?missione compiuta?. «Infatti ? ha aggiunto Gerolamo - gli scalatori hanno raggiunto la vetta da noi già soprannominata la vetta Telethon. Vedere la bandiera su una delle montagne più alte del mondo è un'emozione fortissima. Significa che la bandiera della solidarietà e la solidarietà stessa possono scalare le più alte vette, non ci sono barriere impossibili. Lo dimostrano tutti i giorni i nostri ragazzi disabili e le loro famiglie, che devono affrontare ben altre imprese, come superare le barriere architettoniche che incontrano nelle azioni quotidiane più banali incontrando disagi inimmaginabili per noi normodotati, fare i conti con una sanità non adeguata alle loro esigenze, e, soprattutto, confrontarsi con l'indifferenza della gente, tra le difficoltà più ardue».
Christian Dozio (da La Provincia di Lecco del 4/7/2009)